Scuola Grande della Misericodia di Venezia

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Sestiere, Calle Loredan, 3599, 30121 Venezia VE

HERITAGE

A Venezia, in uno spazio urbano raccolto e luminoso sorge la Scuola Grande della Misericordia: un edificio compatto ed elegante nato dalle profondità delle acque lagunari, un sogno veneziano dai toni del cotto, un luogo in continuo divenire che evoca antichi e futuri ideali.
Città, storia, cultura: La Misericordia è tutto questo e molto altro.

Un edificio che nasce come spazio comunicativo complesso: ancora prima di essere un luogo polifunzionale era un manifesto di prestigio e di innovazione secondo le volontà del Doge Gritti.

Oggi la Misericordia è uno spazio fluido dove storia e cultura dialogano con il territorio. Un luogo altamente qualificato e tecnologicamente avanzato che riprende l’antica funzione sociale della Scuola, declinandola in chiave moderna.

Oggi la Misericordia è un progetto in divenire, sostenibile per la città di Venezia e per il momento storico attuale: è uno spazio in cui convergono riqualificazione urbana, cultura e aggregazione sociale. Un generatore di attività, flessibile e adattabile, orientato verso un’unica direzione: promuovere l’eccellenza, lo scambio culturale e le occasioni di incontro.

LA STORIA : Jacopo Sansovino e la Scuola Nuova

Giunto a Venezia dopo il Sacco di Roma, l’architetto e scultore fiorentino Jacopo Sansovino ottenne il progetto per la costruzione della “Scuola Nuova” anche grazie alla stima di Andrea Gritti. Il Doge aveva visto in lui la figura perfetta per attuare il suo progetto di rinnovamento architettonico della città lagunare. La novità crebbe tra ostacoli e ripensamenti e l’edificio rimase incompiuto. Cominciata nel 1532, l’imponente struttura quadrangolare era fortemente influenzata dal classicismo romano che il grande architetto aveva avuto modo di conoscere tramite le opere di Bramante, Raffaello e Sangallo. Il Sansovino riuscì a conferire grande armonia a tutto l’impianto: progettò l’interno rifacendosi allo schema basilicale romano pur mantenendo il modello tradizionale delle scuole veneziane di devozione. Gli interni, completati solo dopo la morte dell’autore, erano ricchi di opere d’arte degne dell’importanza della Scuola Grande veneziana.

Veronese, Zanchi, Lazzarini, Pellegrini e non in ultimo Domenico Tintoretto, figlio del celebre Jacopo, furono soltanto alcuni dei nomi che firmarono le decorazioni di un edificio che ancora oggi mantiene il fascino e il prestigio con il quale fu concepito.
La complessa vicenda della Scuola Grande della Misericordia continuò nei secoli successivi. Incompiuta alla morte di Sansovino, la “fabrica” sarà inaugurata soltanto nel 1583, ma gli interventi di completamento dell’edificio continuarono per altri duecento anni. La fine della Serenissima costrinse i confratelli ad abbandonare la sede. Dall’inizio del XIX secolo la Scuola ebbe diverse destinazioni d’uso: diventò prima alloggio militare, poi magazzino e infine Archivio di Stato.

Dal 1914 divenne fulcro dell’attività pedagogica e sportiva della società di ginnastica Costantino Reyer che, pur tra molte difficoltà logistiche, la rese il tempio dello sport veneziano. La singolare relazione tra la Scuola Grande e la Reyer trovò il suo apice nella pallacanestro, sport entrato in Italia proprio a Venezia, che finì per caratterizzare l’identità della società e adattare a sé gli spazi della Misericordia. Il primo piano dell’edificio con il campo da gioco e le sue celebri tribune in legno venne consacrato come uno dei templi del basket, non soltanto perché teatro di epiche sfide ma anche per l’eccezionalità dei suoi spazi. La Palestra Reyer ebbe sede alla Misericordia fino al 1991 quando il Comune di Venezia affidò a Giovanni Battista Fabbri il restauro dell’edificio che, però, non venne mai portato a termine. I lavori verranno conclusi solo nel 2015 grazie a un nuovo progetto di recupero della Scuola Grande firmato dall’architetto Alberto Torsello.