Luca Micco - DEMIUR ATELIER

Nella centralissima piazza Garibaldi, Moncalvo accoglie un locale fuori dal tempo e dallo spazio. È un atelier di moda con la vocazione della promozione del territorio.

Varcando la soglia ci si trova in un accogliente salotto, dove il mattone a vista delle volte si coniuga perfettamente con un arredo moderno realizzato con materiali di riciclo. Esposti sui manichini ci sono abiti che con le loro sfumature ricordano i colori tipici della campagna monferrina. Alcuni turisti entrano e dialogano con il titolare che spiega loro la storia creativa di ogni singolo capo. Seduto su una comoda poltroncina un anziano moncalvese osserva con uno sguardo pieno di orgoglio quello stilista, che da bambino amava andare alla scoperta delle colline e dei suoi tesori.

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Piazza Garibaldi 22, 14036 Moncalvo, Asti Italy

Capi nati in Monferrato per andare ovunque: esattamente come Luca che da Moncalvo è approdato con show-room a Hong Hong, Dubai, Qatar, USA. Le sue prime esperienze nel settore moda derivano dall’incontro con Clelia Cortemiglia, artista e pittrice internazionale, allieva di Lucio Fontana, nota per le sue opere realizzate con oro zecchino su tela. Le tele dorate di Cortemiglia hanno ispirato Micco portandolo a sperimentare tecniche di stampa innovative. Nel 2011 Micco inventa e brevetta il metodo per l’applicazione di oro e metalli preziosi su qualsiasi tipo di tessuto. Nel 2014 il trampolino di lancio: la sua prima sfilata a New York con Renzo Rosso (Diesel). Da quel momento sono state numerose le collaborazioni prestigiose che si sono susseguite negli anni (tra queste, Pinin Farina, Los Angeles Lakers, Blu Capri, Rinascente Milano, Liberty di Londra e L’Eclaireur di Parigi). Molti personaggi famosi hanno indossato i suoi capi come Tori Spelling o Ivanka Trump. Nel 2017 decide di vendere Horo, il suo primo brand, e iniziare un progetto di consulenza e collaborazione con aziende del settore lusso.

Le collezioni di Micco, che sintetizzano tutte le sue esperienze passate, si ispirano alla natura e ai colori del Monferrato. “Ogni pezzo è unico. Parto dal filo e arrivo al capo passando dalla forma, dalle stampe e dalla tintura. Sono forme pulite, essenziali: la semplicità del Monferrato che si ritrova nel mio modo di essere e nei miei abiti. Uso anche metalli grezzi, come bronzo e zinco, e li fondo con i tessuti”.

Tutto è coerente nel racconto di Luca Micco. Le sue esperienze di trasformazione, fusione e contaminazione dei materiali, non potevano che riportalo qui, dove tutto era iniziato e al suo nuovo marchio. “Il mio nuovo brand si chiama Demiur che deriva da demiurgo [persona con eccezionali capacità creative che influisce profondamente sulla realtà NdR]. I miei capi sono un’alchimia di colori, forme e materiali, che si sviluppano e traggono ispirazione dall’ambiente. Uso filati bio, lane ecologiche, fibre naturali, come il bamboo o il tessuto al latte reso morbido dalla caseina. Uso tinture naturali applicate con l’aerografo sia all’interno che all’esterno dei capi. Qui si può trovare il cashmire con la sua semplicità sartoriale e un’attenzione ai dettagli che dà un tocco contemporaneo. I miei capi si possono indossare tanto qui come a New York”.

C’è un neologismo che sintetizza perfettamente l’idea di Luca Micco: “glocal”, realizzato nel locale per essere indossato ovunque. Siamo nella città più piccola d’Italia, che si apre al mondo, al globale.
L’alchimia che contraddistingue il percorso di Micco si ritrova anche nella visione del futuro dell’atelier che, oltre alla possibilità di vendita diretta, vuole essere anche un luogo di cultura e di sinergie, un salotto, una galleria d’arte. Nel progetto di Luca c’è infatti l’idea di ospitare artisti italiani e stranieri.

fonte ATnews